Che la Aqua Granda Srl (che ha costruito e gestisce quello che si autodefinisce “centro benessere integrato più grande d’Europa”) non navigasse in buone acque (ci si perdoni il gioco di parole) era risaputo.
Ora però i nodi sono arrivati al pettine e diventano finalmente di pubblico dominio. A dicembre questa società ha infatti deciso la liquidazione delle proprie attività dichiarando di proseguire però la gestione del centro di Livigno fino a fine maggio di quest’anno (anche se la piscina semiolimpionica è stata dichiarata chiusa da fine gennaio “a tempo indeterminato”). Contemporaneamente, però, la stessa società chiede, in base alla convenzione di Project Financing del 2007, al Comune di Livigno “l’indennizzo equivalente ai costi sostenuti per i lavori riferiti alla convenzione stessa”.
Va bene, ma questo cosa vuol dire? Tenetevi forti: la cifra in ballo è di “solo” 18 milioni di euro. Anzi, 18.190.759,96 euro (“solo”, visto che Aqua Granda ha già percepito oltre 3,5 milioni d’euro, per un totale di quasi 22 milioni di euro).
Tutto questo (e molto di più) è contenuto nella delibera di giunta comunale 8 del 27 gennaio scorso, dove si legge, tra l’altro, la linea di difesa del Comune. Aqua Granda srl non avrebbe fatto tutta una serie di lavori indispensabili, come “l’attuazione delle prescrizioni imposte dalla Sopraintentdenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano” e altri, necessari per un Certificato di Collaudo, che quindi a tutt’oggi mancherebbe. Inoltre leggiamo anche di un non meglio specificato esproprio verso “beni strumentali di pertinienza del Centro Aqua Granda”.
Quindi il Comune si rifiuta di pagare? Questo non è chiaro. La delibera, infatti, è nebulosa su questo punto. In essa si legge (testuali parole) che si dà mandato “al R.U.P. affinché, a mente dell’art. 18.3 della Concessione, dia conto agli Enti finanziatori di Aqua Granda S.r.l. in liquidazione di quelle che, alla luce della situazione venutasi a determinare, sono le conseguenti statuizioni che in qualità di Ente Concedente il Comune di Livigno si trova a dover assumere, per quanto di loro eventuale competenza”.
Chi ci capisce qualcosa è bravo. In ogni caso, pare che se non dovesse subentrare nessun altro gestore entro 90 giorni, non ci dovrebbe essere alcun rimborso (o, forse un rimborso minore?).
Allora, per riassumere:
– Aqua Granda Srl chiude;
– Aqua Granda Srl batte cassa;
– Non si è ben capito cosa voglia fare il Comune, a parte contestare questa richiesta di tanti soldi;
– Intanto la struttura è mezza chiusa.
Quindici anni fa c’è stato lo stop dei lavori di Aqua Granda con una querelle con la ditta costruttrice. Oggi rischiamo di trovarci nella stessa situazione. A memoria, allora si parlava di sei miliardi di lire e il contenzioso è andato avanti per 4-5 anni.
Oggi, con una somma sei volte più importante, cosa dobbiamo aspettarci?
Link alla delibera: clicca qui.