VINI
“Potenti e assai”. Così Leonardo da Vinci giudicava i vini della Valtellina, frutto di grappoli raccolti con fatica dai terrazzamenti costruiti con tanto lavoro durante i secoli.
La tradizione vinicola della zona è ormai riconosciuta e apprezzata a livello mondiale. I vini rossi Valtellina Superiore si distinguono in:
– Sassella, dal gusto armonico e secco, leggermente tannico. Abbinamento ideale: selvaggina, carni rosse, formaggi e salumi di Valtellina.
– Grumello, dal profumo sottile con sfumature di mandorla, ricco di fragranze. Abbinamento: piatti saporiti (come risotti, polenta taragna, sciatt), brasati e formaggi locali.
– Inferno. Vino dal sapore armonico e asciutto, che si ammorbidisce con l’invecchiamento. Abbinamento: arrosti di carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
– Valgella. Sapore secco, armonico e rotondo, con sensazioni floreali. Ideale per formaggi stagionati e carni rosse oltre che con i piatti tipici valtellinesi.
– Maroggia. Definito “firmum et dulce” da Benigno De’ Medici, a metà Quattrocento. Il suo sapore è corposo e amabile e si abbina con le carni e i formatti più saporiti della cucina locale.
Discorso a parte per lo Sforzato, prodotto con uva lasciata appassire per 110 giorni prima di essere pigiata. Il vino viene lasciato maturare per almeno 24 mesi, acquistando profumi e sapori intensi.
LIQUORI DIGESTIVI
L’abbinamento ideale ai piatti tipici della zona.
– Livia, chiamata anche erba iva, o taneda. Amaro prodotto con un infuso di achillea moscata.
– Braulio. Amaro tipico dell’Alta Valtellina, prodotto a partire da dodici erbe
– Genziana. Liquore molto amaro, dalle spiccate proprietà digestive.