giovedì , 2 Aprile 2020
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Il Rugby Livigno a Roma per assistere a ‘Italia vs All Blacks’

Roma ieri, Roma oggi. Nella sua storia millenaria ha assistito al passaggio dei personaggi più disparati (e a volte anche disperati). Ci è passato Giulio Cesare che ne ha fatto la capitale del mondo, ci è passato Nerone che ha pensato bene di arrostirla (ma anche al giorno d’oggi qualcuno pensa di affumicarla una volta ogni tanto…). Gli imperatori della dinastia Flavia gli hanno costruito un simbolo che la rendesse riconoscibile in tutto il mondo, come la Tour Eiffel per Parigi, la Statua della Libertà per New York o le Piramidi di Giza per l’Egitto. Insomma, un tratto distintivo. Anche se ad un certo punto della sua storia tutto questo era ridotto a ruderi, trasformato in macerie e sepolto dalla sabbia e dall’oblio: un grosso pascolo per le pecore. Difficile da immaginare per noi oggi, che Roma l’abbiamo sempre vista così. Eppure dove ci sono i Fori Imperiali negli Anni Trenta c’era un quartiere di case rase al suolo da migliaia di operai per scavare per terra in cerca della Roma antica. E nel Medioevo era anche peggio… Ce l’ha detto Piero Angela, uno di quelli che da Roma c’è passato. Ma ce ne sono molti altri.
il-rugby-livigno-allo-stadio-olimpicoil Rugby Livigno allo stadio olimpico

Anche gli All Blacks sono passati da qui: hanno lasciato il segno facendo della Nazionale Italiana allo Stadio Olimpico quello che i gladiatori facevano con le bestie feroci al Colosseo. È il motivo per cui anche noi abbiamo camminato lungo le strade della capitale (siamo fra i disperati, non fra i disparati…). Noi, quelli del Rugby Livigno, che gli uomini tutti neri così da vicino non li avevamo mai visti; anche perchè l’ultima volta che sono stati in Italia la palla ovale non era ancora rimbalzati giù dai monti. Non ci siamo rimasti male che l’Italia avvia perso, perchè era scontato come il fatto che Giulio Cesare avrebbe battuto i Celti, sennò non ci sarebbe stato il grande Impero Romano. Insomma, veni vidi vici ben si applica al buon vecchio Giulio, ma anche agli All Blacks. E poi diciamoci la verità, ci saremmo rimasti più male se avesse perso la Nuova Zelanda. È stato un bellissimo spettacolo, anche perchè Roma è stata La Mecca di ogni rugbista italiano in questo week end di novembre, meta di un pellegrinaggio ovale senza precedenti.
una-mischia-fra-italia-ed-all-blacks

Italia vs All Blacks 10-68
Stadio Olimpico, Roma

Formazione ITALIA: Padovani, Bisegni, Benvenuti, McLean, Esposito, Canna, Bronzini, Parisse, Favaro, Mbandà, Van Schalkwyk, Fuser, Cittadini, Ghiraldini, Lovotti. Dalla panchina: Gega, Panico, Ceccarelli, Biagi, Minto, Gori, Allan, Boni.
Formazione ALL BLACKS: McKenzie, Dagg, Fekitoa, Lienert-Brown, Naholo, Cruden, Kerr-Barlow, Luatua, Cane, Dixon, S.Barrett, Tuipulotu, Faumuina, Taylor, Crockett. Dalla panchina: Coltman, Moody, Tu’ungafasi, Retallick, Todd, A.Smith, Sopoaga, Ioane.
Marcatori: m. Fekitoa tr. Cruden (0-7), c.p. Canna (3-7), m. Faumuina tr. Cruden (3-14), m. Tuipulotu tr. Cruden (3-21), m. Dagg tr. Cruden (3-28), m. Crockett tr. Cruden (3-35), m. Luatua tr. Cruden (3-42), m. Fekitoa tr. Cruden (3-49), m. Dixon (3-54), m. Boni tr. Allan (10-54), m. Ioane tr. Sopoaga (10-61), m. Naholo tr. Sopoaga (10-68)
gli-all-blacksla squadra degli All Blacks

articolo di Manuel Viviani
Rugby Livigno A.S.D.

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