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Livigno, “L’Azzardo in cucina” come è andato?

E’ già da un po’ di tempo che vogliamo proporvi, grazie alla collaborazione di Pierantonio Castellani ed il Restel, il report di quella bellissima serata che si è tenuta a Livigno il 13 maggio dal titolo “L’Azzardo in cucina”, una GUSTOSA iniziativa che coniugava azzardo e … cucina.
Dopo che l’articolo è uscito sul numero di giugno del Restel eccolo ora anche sul nostro sito.
azzardo in cucina livigno

Cosa c’entra il gioco d’azzardo con il cibo?
Apparentemente poco, si potrebbe rispondere.
Ma nell’anno dell’Expo chi si occupa dei risvolti negativi del gioco d’azzardo propone una innovativa forma di sensibilizzazione su un tema tanto scottante quanto sottaciuto: la relazione pericolosa esistente tra alimentazione e gioco d’azzardo.

Infatti, quando l’azzardo sfugge al controllo il benessere del giocatore e dei suoi familiari viene compromesso in molti modi, non ultimo quello che ha a che vedere con la corretta alimentazione.
Il giocatore eccessivo è così assorbito e polarizzato sull’attività di gioco d’azzardo che sovente perde la cognizione del tempo e a volte dimentica persino di mangiare, oppure lo fa in modo sregolato o in velocità.
Inoltre il danno economico procurato dal comportamento gioco eccessivo si abbatte sulla famiglia spesso incidendo anche sulla possibilità di spendere persino per l’acquisto di beni essenziali, in primis il cibo. Succede purtroppo infatti che le famiglie, proprio a causa della dipendenza da gioco d’azzardo di un familiare, debbano contenersi nel fare anche la spesa alimentare proprio a causa della ridotta disponibilità economica.

L’iniziativa del 13 maggio prevedeva una degustazione di finger food creativi ispirati al tema dell’azzardo e una riflessione scientifica sullo stesso tema, per sensibilizzare la cittadinanza ai rischi derivanti da tale comportamento mediante uno strumento coinvolgente, diverso dalla conferenza civica.
Ecco allora che 4 squadre di cuochi e pasticceri si sono cimentati nella sfida (di abilità e non d’azzardo!) di interpretare e declinare la tematica, per poi essere valutati da una giuria di esperti.

L’evento rientrava tra le azioni previste dal piano di intervento territoriale dell’ASL di Sondrio per la prevenzione ed il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico, nell’ambito del progetto “LottANDdo insieme contro l’azzardo”, il cui Ente capofila l’Associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze e gli Enti Partner sono l’ASL della provincia di Sondrio e la Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione.
La serata, a ingresso gratuito su prenotazione, è stata realizzata con il Patrocinio del Comune di Livigno in collaborazione con l’Associazione Cuochi e Pasticceri di Livigno e la Commissione Parrocchiale Famiglia (che ha inserito l’evento nella Terza Festa della Famiglia).

I cuochi e pasticceri di Livigno, guidati dal loro Presidente Michele Bormolini hanno accettato la sfida proponendo un interessante menù che è stato poi votato dai presenti in sala. Una cinquantina di persone, tra pubblico di cittadini e alcuni esperti, ha così assaporato portata dopo portata anche la correlazione con le tematiche scientifiche che erano state messe a fuoco in un precedente gruppo di lavoro tecnico (composto da Daniela Capitanucci, Roberta Smaniotto e Angela Biganzoli per AND, Marco Duca per Coop. Lotta, Massimo Tarantola e Teresa Ponticelli per l’ASL e Angelo Castellani in qualità di supervisore).
festa famiglia livigno

Dopo i saluti del Direttore del Dipartimento Dipendenza dell’ASL di Sondrio Massimo Tarantola, la comunicazione dei messaggi di saluto pervenuti dal Sindaco e dal Parroco, la platea è stata introdotta al tema da Angelo Castellani che ha presentato alcuni dati relativi al consumo di azzardo in provincia di Sondrio.
La raccolta (fonte: Fiasco M., Consulta Nazionale Antiusura, 2014) è stata di 237 milioni di euro, che pone la provincia di Sondrio al 65° posto su 110 province con una percentuale di incidenza dei consumi in azzardo pari al 4,59% del P.I.L.; la spesa annua procapite in provincia di Sondrio è stata di 125 euro per Lotto e superenalotto (81° posto), 932 euro per NewSlot e Vlt (22°); sono stati censiti 1.809 apparecchi su 181.101 abitanti (1 ogni 100 persone).

Due proverbi dialettali appropriati hanno aperto la serata culinaria: “La lìra le come la coscènza: vergùn al n’è e vergùn le sénza” e “O màngia scta menèsctra o sàlta la fenèsctra”.
azzardo cucina livigno

Quindi i cuochi e pasticceri hanno presentato le loro elaborazioni essendo stati sfidati a produrre pietanze “a tema”. Di seguito il risultato dei loro sforzi.
azzardo cucina livigno 2

“L’apparenza inganna”
Spesso il gioco d’azzardo si presenta come un innocuo e divertente gioco. In realtà, per alcune persone, esso si trasforma in qualcosa di diverso.
Su questo spunto è stato prodotto un aperitivo, un gazpacho di pomodoro.
Sono stati proposti dei video per confrontare quanto promette la pubblicità (in termini di facilità e accessibilità del gioco come pure semplicità per farlo) che usa testimonial di eccezione quali Claudio Bisio anche per “attenuare le difese dello spettatore” che viene appunto ingannato dall’apparenza (Bisio è bravo, innocuo, con una immagine familiare e positiva: potrebbe mai pubblicizzare qualcosa di nocivo?), con quanto invece ciò che succede è diverso da quel che è promesso. E’ stato mostrato il trailer del documentario “Rifiutati dalla Sorte e dagli Uomini” di Vieri Brini e Emanuele Policante prodotto nel 2014, dal quale appaiono varie incongruenze che mostrano come … l’apparenza inganni.

Si è quindi passati alla degustazione del secondo piatto, che introduceva il secondo tema.
“Il banco vince sempre”
Qualsiasi sia l’esito del gioco – vincente o perdente – c’è una parte che vince sempre, ed è il banco, ovvero chi gestisce i giochi e chi ne ricava la tassa volontaria.
A questo tema, i cuochi e pasticceri hanno risposto proponendo un Appetizer:
un bignè salato con speck, noci e zola. Il tema è stato trattato facendo riferimento alla prevalenza di gusto del piatto, che ricordava la prevalenza di incasso a favore del banco piuttosto che del giocatore.
Si è quindi mostrato un simpatico ma eloquente video realizzato da Paolo Canova e Diego Rizzuto, comunicatori scientifici di Taxi 1729 specializzati ormai da molti anni sulla matematica dei giochi d’azzardo e già ospiti del nostro progetto a Sondrio il 17 e 18 aprile 2015, che da matematico e fisico quali sono hanno dimostrato l’assunto alla base del piatto. Ancora una volta poi questa informazione è stata confrontata con un messaggio pubblicitario: sta volta, quello veicolato con l’utilizzo della canzone “l’italiano” che mira a far credere la possibilità di facili vincite che cambiano la vita. Un regalo ai nipoti o alla fidanzata, un futuro splendente ai figli…. Cosa potrebbe esserci di più suggestivo?
azzardo cucina livigno 3

Ed ecco allora l’arrivo del terzo piatto.
“Fortuna un corno!”
Mutuato dallo slogan della campagna 2015 del Gruppo Azzardo Ticino – Prevenzione di Bellinzona, si voleva sottolineare che ciò che alimenta il gioco sono quei pensieri/convinzioni (pensieri erronei) sui quali i giocatori si fissano e insistono a giocare, anche se non hanno nessun un fondamento. Ad esempio il pensiero: più gioco= più vinco; oppure perdo perché è un periodo sfortunato…
Nei giochi d’azzardo  sappiamo bene che l’abilità non conta, e che è sempre il caso a determinare il risultato, in misura variabile ma sempre presente in questi giochi.
I cuochi  hanno quindi preparato un Antipasto che fosse contraddistinto da ingredienti di qualità: una spuma di carbonara con asparago verde.
Il risultato per avere un piatti sfizioso poggia sulla qualità e sulla competenza e non ci si può certo affidare alla fortuna!
Anche in questo caso Paolo e Diego ci sono stati di aiuto mostrando nel loro video l’incidenza del caso nell’esito dei giochi d’azzardo, evidenziando le bassissime probabilità di vincere ad esempio al gioco del Win for Life.
In alcuni giochi sembra che si vinca sempre, ma cosa succede se un giocatore gioca e continua a giocare pensando che prima o poi verrà baciato dalla fortuna? La risposta è scontata: non potrà che perdere.
azzardo cucina livigno 4

Il piatto successivo aveva a che vedere con un altro aspetto tipico del comportamento dei giocatori.
“Intrecci pericolosi”
Altro pensiero erroneo che inganna il giocatore è il pensiero che il risultato di un gioco si basi su eventi tra loro indipendenti l’uno dall’altro, come ad esempio: dopo 5 teste deve uscire croce; indosso un particolare indumento così ho più possibilità di vincere; se scelgo io il biglietto della lotteria ho più possibilità di vincere, e molti altri.
Ma anche sono pericolosi i messaggi mediatici che confondono. Gioca con moderazione, gioca responsabilmente, possono ingannare l’opinione pubblica che si tratti di giochi di puro intrattenimento senza che vi siano particolari rischi. E’ pur vero che il mantenimento del limite è il discrimine tra gioco patologico e gioco sociale. Ma è anche vero che nessun giocatore patologico aveva intenzione di perdere il controllo all’inizio della sua carriera e che tutti i giocatori patologici all’inizio sono stati giocatori sociali. L’intreccio del gioco d’azzardo con i mondi di vita delle persone poi fa sì che questa offerta si insinui nella quotidianità delle persone senza che la si vada a cercare.
I cuochi hanno deciso su questo tema di proporre un primo piatto:  un ricciolo di melone con un cuore di salmone marinato su un letto di kiwi.
Su questo piatto abbiamo cominciato ad introdurre il tema del gioco patologico attraverso alcune testimonianze di vittime del gioco d’azzardo.
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Questo ci ha consentito di passare ai due temi seguenti, che avevano a che fare con i vissuti emotivi dei giocatori.
“La bolla”
C’è una tipologia di giocatori che vive il gioco come un momento in cui estraniarsi  dalla realtà e non pensare a nulla. Alcuni ambienti – casinò, sale bingo, sale VLT – favoriscono in modo evidente questa cosa creando ambienti artificiali senza luce diretta del giorno, senza orologi, ecc.
I cuochi si sono ispirati a questo tema per proporci un secondo piatto:
Un delizioso mini-hamburger avvolto nella carta fata.
La didattica è proseguita mostrando un video in presa diretta all’interno di una sala giochi dove una giocatrice a corto di denaro fa di tutto per reperirne e quando ci riesce torna ad essere immersa nella sua bolla, come in trance. Fuori non esiste più nulla.
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 “Adrenalina”
E’ uno degli elementi ricercati nel gioco: a volte il vero “godimento” dell’azzardo non è la vincita ma l’aspettativa di vincere, le emozioni che lo stare nel gioco procura. Il gioco d’azzardo è anche fascino, attrazione…
Il pasticceri hanno interpretato il tema proponendo un dessert, affascinante e bello da vedersi, un piccolo gioiello che è riduttivo chiamare solo “pasticcino”.
Per rappresentare questo aspetto abbiamo ancora fatto ricorso a due pubblicità. Non a caso, queste puntano anche ai vissuti positivi che il gioco d’azzardo procura. Piacere, esultanza, sensazione di essere vincenti, sfida…. “noi siamo il poker” recita uno spot. Adrenalina pura.
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Volgendo ormai al termine la serata, siamo tornati ancora su due concetti attinenti le distorsioni cognitive.
“Ho quasi vinto!”
Alcuni giocatori si trovano a fare pensieri simili a questo: “Avevo puntato sul 9; è uscito l’8: ci sono andato vicino…”.  Quando giocando d’azzardo ci è mancato poco per ottenere il risultato atteso, che poi all’ultimo sfuma, abbiamo la sensazione di avere quasi vinto. Questa sensazione  incentiva il giocatore ad insistere. Ma nei giochi d’azzardo non ci sono vie di mezzo: o vinci oppure, più spesso, perdi.
I pasticceri hanno interpretato questo compito collocando la produzione in questo momento: è quasi  finita la serata, e subito dopo c’è la piccola pasticceria. Hanno proposto come digestivo
la rivisitazione di una preparazione denominata “il Ciurlo”. Si tratta di un cubetto gelatinoso al gusto di caffè ma dove ci dicono sia stato fatto anche un procedimento di evaporazione di un qualche preparato liquoroso, per far svanire l’alcol che era bandito dalla serata.
Il commento ha spiegato il meccanismo delle “near miss”, sempre grazie all’aiuto di un video dei nostri Paolo e Diego.
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Un momento di grande lavoro di squadra
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 “Inseguire non paga”
“Devo tornare a giocare per recuperare quanto ho perso” . Questo è il pensiero che spesso fa il giocatore perdente, che si accanisce a giocare nella convinzione (errata) di poter recuperare i soldi persi. E così facendo invece di limitare il buco economico, lo allarga sempre di più.
I pasticceri hanno scelto di commentare questo tema proponendo dei “Friendises”, i Tartufolin da Credaro, in cui… un piccolo dolce  tira l’altro continueresti a mangiarne, proprio come il giocatore che reitera le sue giocate.
La parte didattica ha voluto chiudere con un po’ di leggerezza proponendo un video realizzato da studenti  a sottolineare buona parte dei concetti trattati nel corso della serata.
Il messaggio è “SE NON GIOCHI VINCI SEMPRE!”
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Conclusi gli assaggi, non restava che procedere alle votazioni dei migliori piatti e della squadra vincitrice.
Della giuria degli esperti facevano parte tutti gli operatori presenti. In numero analogo è stata selezionata una giuria popolare estraendo a sorte tra i partecipanti i sei fortunati, tramite la ruota della fortuna…
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La funzione di notaio è stata assunta dalla dr.ssa Teresa Ponticelli dell’ASL.
In totale sono state restituite 47 schede di voto.
12 hanno concorso all’assegnazione del punteggio.
CLASSIFICA PER PIATTI E SQUADRE
1. “Adrenalina” –  109 punti
2. “Fortuna un corno”  – 103 punti
3. “Intrecci pericolosi” – 102 punti
4. “LA Bolla” – 100 punti
5. “Il Banco vince sempre” e “Inseguire non paga” – a pari merito 98 punti
6. “L’apparenza inganna” – 90 punti
7. “Ho quasi Vinto !” – 86 punti

Con 207 punti si è classificata al primo posto la squadra dei pasticceri che ha preparato “Adrenalina” e “inseguire non paga”; con 198 punti si è classificata la squadra che ha preparato “La bolla” e “Il banco vince sempre!”; con 193 punti al terzo posto la squadra che ha confezionato “Fortuna un corno!” e “L’apparenza inganna” e al quarto posto con 188 punti la squadra che ha preparato  “Intrercci pericolosi” e “Ho quasi vinto!”.
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A tutti i presenti è stato chiesto infine di valutare anche l’apprezzamento della serata, dando un voto da zero a dieci ed eventualmente formulando commenti liberi.
Il gradimento è stato molto elevato ed è riassunto nel grafico che segue.

Come si vede, l’esito della serata è completamente positivo con il 66% dei presenti che assegna il voto massimo.
Due persone votano con un 10 e lode, uno oltre al 10 segnala di averla trovata eccellente. Uno vota 10 per l’idea. C’è stato un commento ampio: “la serata mi è piaciuta molto. Anche l’abbinamento coi cuochi. Trovo molto efficace l’uso dei video. Poche parole ma molto interessanti. Molto stimolanti le otto parole scelte e i video abbinati (stimolano molte riflessioni e domande a cui trovare risposte)”.
Da tenere in considerazione il fatto che una persona presente era celiaca (andrebbe ragionato un piano B per le principali intolleranze?).

A conclusione della serata e della bella esperienza l’associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze, Coop. Lotta e ASL  nuovamente ringraziano:
l’Associazione cuochi e pasticceri Livigno
la Commissione Parrocchiale Famiglia
il Comune di Livigno – APT
i Moltiplicatori di informazione
i media: Al Restèl nòf – TeleMonteNeve
e tutti i Presenti che si sono prestati a questo azzardato esperimento di sensibilizzazione sul tema del gioco d’azzardo.
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Ci siamo lasciati così come abbiamo iniziato: con due proverbi popolari recitati da Angelo Castellani.
“I prìm centesim guadagnei le qui riscparmièi”.
“Sarò da dìr, sarò da fér , ma per vìvar s’è da mangér”.
Niente di più vero, e ancor più dopo una serata così!

L’estensore del rapporto: Dr.ssa Daniela Capitanucci – AND-Azzardo e Nuove Dipendenze
Varese, 17-05-2015

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